Se seguite un po’ di persone che parlano di marketing e affini, avrete visto che nei mesi di dicembre e gennaio si è fatto un gran parlare di planning. Ovviamente, non è casuale: l’inizio e la fine dell’anno spesso coincidono con approfondimenti su queste tematiche.
La premessa è necessaria perché quello che vogliamo fare oggi non è l’ennesimo post sulla pianificazione, ma vorremmo darvi il nostro punto di vista sulla differenza tra piano editoriale e planning. Perché sono importanti entrambi, ma sono due strumenti nettamente differenti.
Partiamo analizzando i punti in comune.
In entrambi si parla di pianificazione, quindi dovete mettervi a tavolino e studiare le prossime mosse, e in entrambi i casi l’efficacia è data non solo da quello che la vostra creatività è in grado di suggerirvi, ma da quanto siete capaci di aiutare il vostro cliente e dai risultati che siete in grado di misurare.
La misurazione dei risultati, in qualsiasi pianificazione, è fondamentale in ogni step (non solo alla fine), per capire se siete nella direzione giusta o se dovete raddrizzare il tiro.
E ora veniamo alle differenze.
Il planning serve per pianificare la vostra attività, il piano editoriale i vostri contenuti. Il secondo potrebbe essere un sottogruppo del primo, per questo è importante capire cosa contiene uno e cosa l’altro.
Facciamo un esempio concreto, volete? Sono una stilista di abiti da sposa, ho un piccolo atelier, per ora ho fatto molto scouting per cercare marchi di nicchia e fuori dalla distribuzione tradizionale, nel 2019 per le spose 2020 ho deciso di lanciare la mia prima linea interamente disegnata di me.
Questo è un argomento da planning, ovviamente, ma non basta delinearlo così. Quando uscirà la linea? A ritroso dovrò calcolare i tempi di lancio e i materiali che mi servono (farò una sfilata? un servizio fotografico? Contatterò delle wedding planner locali per una presentazione? oppure voglio contattarne alcune di mirate perché valutino i miei abiti per photo shoot ad hoc?). Questo è tutto materiale di planning, perché devo calcolare quando devo fare le cose e i tempi che mi richiederanno.
Ma ovviamente il piano editoriale non sarà esente da questi lanci. Se so che devo fare la sfilata, devo iniziare a comunicarla prima. Devo spiegare perché è diversa dalle altre, cosa ci sarà di diverso da altre sfilate della zona (perché ci sarà qualcosa di diverso, giusto?), devo raccontarlo alle persone giuste e trovare il canale e le tempistiche per farlo.
Se so che l’estate è alta stagione per seguire le spose del 2019, e il lancio voglio farlo in autunno, vuol dire che però adesso è il momento in cui i bozzetti vengono definiti e passo alla loro realizzazione. E per questo mi serve il planning.
Posso raccontare tutto questo come un backstage, posso tenere un diario di bordo, decidere cosa svelare e con che cadenza, poi aprire una lista d’attesa su Mailchimp (e decidere i contenuti che gradualmente rilascerò alle iscritte) per iniziare a “preparare” il terreno alle mie future clienti. E per questo mi serve un piano editoriale.
Cosa ne dite? Vi sembra abbastanza chiaro o avete altri dubbi in merito?
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