L’altro giorno parlavo con il responsabile di un catering, e discutevamo di come gli sposi siano attivi nella ricerca di fornitori su Instagram e come facciano fatica a trovare fornitori interessanti.
La sua obiezione, che è quella che incontriamo spesso, è che gestire i social è un vero lavoro, che richiede troppo impegno e un grande costante e lavoro. Ed è vero, perché questo non si può negare: ma ho risposto a lui come rispondo a ogni obiezione sul tema, e inevitabilmente ci si ritrova d’accordo.
“È un lavoro e porta via tempo finché non porta fatturato, quando poi converte diventa uno strumento impegnativo, ma che fa la differenza nell’economia del fatturato”: e questo è un punto di convergenza fondamentale. Perché finché il sito internet, l’attività di SEO, le pubblicazioni su Instagram sono mere attività sporadiche e disallineate, sono solo una perdita di tempo. Ma quando iniziano a fare la differenza nelle entrate e nelle richieste degli sposi, all’improvviso trovano spazio anche nella quotidianità.
Il bello del marketing è questo, ma per poterlo apprezzare va fatto un atto di fede e di fiducia. Va investito tempo, energie e risorse, prima di poter iniziare a raccogliere e beneficiare di quanto seminato.
Il marketing va pianificato, costruito, studiato e analizzato, ma può essere anche divertente: è quello che abbiamo cercato di fare con la creazione di Wedding Stories Box. Un buon piano di marketing vi porta risultati concreti, vi aiuta a scegliere gli strumenti più adatti alla vostra narrazione, a capire cosa ha senso raccontarlo e come farlo al meglio, per farvi finalmente lavorare con futuri sposi e future spose che sognavate di avere come clienti. Vi sembra poco?
E voi che rapporto avete con il marketing? Ve ne prendete cura o è un amore a senso unico?