Le chiamano Metriche di Vanità, e sono quelle che ti danno quel leggero senso di compiacimento. Sono però chiamate di Vanità perché non portano risultati concreti, non ti permettono di misurare le conversioni, ma solo di guardarti allo specchio e di dirti “quanto sono bella”. La cosa ha il suo valore in termini di autostima, ma questo non può bastare per rendere fertile il tuo wedding business.
Ai nostri clienti faccio sempre un esempio analogico che funziona bene: nel mondo prima di Internet, gli imprenditori compravano pagine del quotidiano locale. Se gli chiedevi cosa portavano, se erano certi che grazie a quelle uscite avessero delle vendite o anche solo dei contatti di potenziali clienti, ti dicevano che non lo sapevano. Ma vuoi mettere la soddisfazione di aprire il quotidiano, la mattina al bar, bevendo il solito caffè, e vedere lì in grande il nome della propria azienda?
Quando non c’era la “crisi”, i budget non erano un problema così sentito, era questa la normalità. Senza valutare mai il ritorno dell’investimento. E poi le cose (per fortuna) sono cambiate.
Questo per dirti è che il successo di un business non lo puoi misurare dai followers su Instagram e su Facebook: quanti dei tuoi followers interagiscono davvero con te? Quanti navigano in più dei tuoi canali e, alla fine, convertono in un’azione, chiedendoti informazioni e magari anche un preventivo?
Se la risposta non ti soddisfa, non pensare sia colpa dei tuoi clienti che non ti capiscono, ma fermati a riflettere: stai davvero parlando a loro? Li stai aiutando a trovare risposta ai loro dubbi, alle loro domande più profonde? Riesci a essere la risposta giusta alle loro esigenze? Lavora su queste domande per avere nuove risposte.
