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  • 30
    Gen
    19

    atelier da sposa, catering manager, floral design, location per matrimoni, wedding graphic design, wedding photographer, wedding planner

    Pianificando si impara

    piano editoriale wedding business

    Se seguite un po’ di persone che parlano di marketing e affini, avrete visto che nei mesi di dicembre e gennaio si è fatto un gran parlare di planning. Ovviamente, non è casuale: l’inizio e la fine dell’anno spesso coincidono con approfondimenti su queste tematiche.

    La premessa è necessaria perché quello che vogliamo fare oggi non è l’ennesimo post sulla pianificazione, ma vorremmo darvi il nostro punto di vista sulla differenza tra piano editoriale e planning. Perché sono importanti entrambi, ma sono due strumenti nettamente differenti.

    Partiamo analizzando i punti in comune.

    In entrambi si parla di pianificazione, quindi dovete mettervi a tavolino e studiare le prossime mosse, e in entrambi i casi l’efficacia è data non solo da quello che la vostra creatività è in grado di suggerirvi, ma da quanto siete capaci di aiutare il vostro cliente e dai risultati che siete in grado di misurare.

    La misurazione dei risultati, in qualsiasi pianificazione, è fondamentale in ogni step (non solo alla fine), per capire se siete nella direzione giusta o se dovete raddrizzare il tiro.

    E ora veniamo alle differenze.

    Il planning serve per pianificare la vostra attività, il piano editoriale i vostri contenuti. Il secondo potrebbe essere un sottogruppo del primo, per questo è importante capire cosa contiene uno e cosa l’altro.

    Facciamo un esempio concreto, volete? Sono una stilista di abiti da sposa, ho un piccolo atelier, per ora ho fatto molto scouting per cercare marchi di nicchia e fuori dalla distribuzione tradizionale, nel 2019 per le spose 2020 ho deciso di lanciare la mia prima linea interamente disegnata di me.

    Questo è un argomento da planning, ovviamente, ma non basta delinearlo così. Quando uscirà la linea? A ritroso dovrò calcolare i tempi di lancio e i materiali che mi servono (farò una sfilata? un servizio fotografico? Contatterò delle wedding planner locali per una presentazione? oppure voglio contattarne alcune di mirate perché valutino i miei abiti per photo shoot ad hoc?). Questo è tutto materiale di planning, perché devo calcolare quando devo fare le cose e i tempi che mi richiederanno.

    Ma ovviamente il piano editoriale non sarà esente da questi lanci. Se so che devo fare la sfilata, devo iniziare a comunicarla prima. Devo spiegare perché è diversa dalle altre, cosa ci sarà di diverso da altre sfilate della zona (perché ci sarà qualcosa di diverso, giusto?), devo raccontarlo alle persone giuste e trovare il canale e le tempistiche per farlo.

    Se so che l’estate è alta stagione per seguire le spose del 2019, e il lancio voglio farlo in autunno, vuol dire che però adesso è il momento in cui i bozzetti vengono definiti e passo alla loro realizzazione. E per questo mi serve il planning.

    Posso raccontare tutto questo come un backstage, posso tenere un diario di bordo, decidere cosa svelare e con che cadenza, poi aprire una lista d’attesa su Mailchimp (e decidere i contenuti che gradualmente rilascerò alle iscritte) per iniziare a “preparare” il terreno alle mie future clienti.  E per questo mi serve un piano editoriale.

    Cosa ne dite? Vi sembra abbastanza chiaro o avete altri dubbi in merito?

    Se volete saperne di più sul piano editoriale, potete iscrivervi alla nostra newsletter e scaricare “Abbiamo un Piano!” il format per creare il vostro calendario editoriale, completamente editabile e aggiornabile in digitale.

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