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  • 23
    Mag
    18

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    Spazio alle Storie – cosa vuol dire fare Storytelling

    No, non stiamo parlando “solo” di Instagram. Ma visto che ci siamo, ti sei chiesta perché si chiamano proprio Stories? Alle persone piacciono le Storie, piace vedere quelle degli altri, raccontarsi e scoprire come si raccontano gli altri. Se le Storie sono interessanti, anche i testi che oggi sembrano non andare più di moda diventano accattivanti, popolari e letti.
    Ma facciamo un passo indietro.
    Il crollo della portata dei contenuti (cioè il numero di utenti che visualizzano i tuoi contenuti) ha generato non pochi malumori agli utenti di Facebook: vorrei darti però un altro punto di vista sull’argomento.
    Le attività hanno continuato a usare Facebook e qualsiasi altro social network in modo puramente autoreferenziale, per promuovere loro, i loro contenuti, le loro offerte, i loro prodotti e servizi. Non ci trovate niente di male? Certo che no, se non fosse che il focus sono “loro” e quello che di bello “loro” fanno.
    E il cliente dov’é? Lontano, lontanissimo, altrove. 
    Se un utente fa una ricerca su Google, sta volontariamente cercando qualcosa. Sta interrogando un motore di ricerca in modo conscio.
    Se invece gli capita davanti un contenuto sui social network, lui non sta chiedendo niente. Quello che vede è un contenuto spontaneo, che va a intercettare quella che si chiama domanda latente: l’utente non sta facendo una domanda diretta, ma trova un contenuto che gli piace, lo soddisfa, lo incuriosisce, gli è utile, e quindi sceglie di saperne di più. Per questo, ovviamente, è fondamentale sapere chi è il cliente ideale (ma non vi tediamo più sull’argomento, promesso!).
    Ed ecco perché le Storie sono importanti: vanno a lavorare sui valori del cliente che vi legge, che si sente finalmente capito, si immedesima, e sceglie di saperne di più. Ora sei pronta a metterci la faccia e a raccontare qualcosa in più di te?

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